Aspetto e contenuti uniformi per tutti i siti della pubblica amministrazione

Enzo Buso su Italia Oggi.

Le Linee guida di design per i servizi web della pubblica amministrazione rappresentano un punto di svolta per la comunicazione online della Pa, per rafforzare un’identità unitaria e per ribadire il concetto che al centro non ci sono le esigenze della pa, ma quelle del cittadino che usufruisce dei servizi.

ItaOggi-dic2016-dettagliodi Enzo Buso

icona pdf32x32Articolo Pubblicato su Italia Oggi

Le Linee guida di design per i servizi web della pubblica amministrazione rappresentano un punto di svolta per la comunicazione online della Pa, per rafforzare un’identità unitaria e per ribadire il concetto che al centro non ci sono le esigenze della pa, ma quelle del cittadino che usufruisce dei servizi.

Queste linee guida, ad oggi in versione alfa, sono le prime vere e proprie indicazioni su come strutturare e disegnare i contenuti  dei siti della pa.

Ci siamo arrivati con un percorso di oltre dieci anni, che chi sviluppa per la pa deve conoscere bene.
La Legge Stanca del 2004 per prima ha introdotto l’obbligo che i siti della pa fossero accessibili anche con tecnologie assistive. Tutto il resto è venuto dopo: la Pubblicità legale, la Direttiva del 2009 di Brunetta sui contenuti minimi dei siti web, con le linee guida pubblicate nel 2010 e 2011. Ed infine l’Amministrazione Trasparente, con gli obblighi di pubblicazione dei contenuti relativi alla Trasparenza.

Le attuali linee guida di design hanno l’obiettivo di uniformare l’aspetto ed i contenuti di tutti i siti della pubblica amministrazione.

Da un punto di vista tecnico ci si allinea agli standard verso cui si orienta il web, come il fatto che il sito debba essere “responsive”, cioè adattarsi a tutti i dispositivi mobili e agli smartphone, lasciando la libertà di integrare i consigli tecnici nelle proprie piattaforme.  

Per quanto riguarda i contenuti, le linee guida sono classificate in tre livelli: obblighi, indicazioni caldamente consigliate, ed infine un terzo livello di consigli meno stringenti. Qui ci occupiamo principalmente dei primi due livelli.

Le indicazioni sulla testata e il piè di pagina sono molto accurate. La testata deve contenere i menu, le indicazioni sull’amministrazione e la ricerca. Deve anche esser messo in evidenza l’Ente sovraordinato che, per un Comune, è la Regione. Nel piè di pagina ci devono essere i dati di sintesi dell’Ente e gli accessi rapidi alle aree legate agli obblighi di pubblicazione: amministrazione trasparente, albo pretorio, urp.

Per la parte centrale, c’è poi libertà. Il consiglio di Agid è di strutturare i contenuti in tre aree : “Amministrazione”, per tutte le informazioni di natura amministrativo-politica, sugli uffici e sui servizi dell’Ente, “Vivere il territorio”, con tutte le informazioni sul territorio, per il cittadino e per il turista, ed infine una sezione delle “Aree tematiche”, delle raccolte di informazioni per temi specifici. L’Agid consiglia le principali: vivere la natura, informazioni per acquistare, ristrutturare o cambiare casa, certificati e documenti, cultura e tempo libero, delibere, elezioni, famiglia, imprese, lavoro, studio, tasse, trasporti, informazioni sull’ambiente, come le aree per gli animali, la raccolta differenziata, lo sport, le forme di mobilità alternativa. Oppure si può suddividere le informazioni in base alla tipologia di utenti come, ad esempio sei un anziano/bambino/automobilista.

Una categorizzazione non esclude l’altra. Si può anche scegliere di mantenere la classica sezione ”servizi”, per accedere ai servizi dell’Ente e spostare gradualmente i contenuti.

Al momento queste linee guida sono applicate da molti siti ministeriali e c’è una speciale declinazione per gli Enti locali. Il lavoro proseguirà con gli istituti scolastici, le università e gli erogatori di servizi pubblici. E’ un processo partecipativo, in cui l’Agid richiede il contributo di tutti i partecipanti, amministrazioni e sviluppatori, per monitorare come procede l’applicazione.

Fare un sito conforme alle linee guida di design è probabilmente più semplice per la pa, specialmente se ci si affianca ad un fornitore che ha già sviluppato un’infrastruttura web sulla base delle linee guida. E’ però importante che l’Ente scelga anche una piattaforma che gli consenta anche di essere autonomo nella gestione dei contenuti, senza avere bisogno del fornitore per creare nuove sezioni, aggregare o per fare operazioni banali.

Come Kibernetes abbiamo fatto molte esperienze con i clienti, come ad esempio Paliano (FR), Fontanelle (TV), Castelfranco di sotto (PI) e Montecarlo (LU), facendoli “traghettare” alle nuove linee guida. Li accompagniamo nell’analisi dei contenuti dei siti preesistenti, alla luce delle norme in vigore (Trasparenza, contenuti obbligatori, contenuti minimi, Accessibilità) e valutiamo con loro i contenuti obsoleti, da aggiornare o eliminare, affiancandoli ai nuovi contenuti, per strutturare i servizi in base alle nuove linee guida.
ItaOggi-dic2016-dettaglio