Comuni, inventario al restyling.

Va aggiornato per adeguarlo alla nuova contabilità.

Le singole voci andranno riclassificate secondo il piano dei conti patrimoniale

Comuni, inventario al restyling

Va aggiornato per adeguarlo alla nuova contabilità
di Cinzia Meneni e Edoardo Capulli

icona pdf32x32Articolo Pubblicato su Italia Oggi

La gestione dell’Inventario e del Patrimonio ha avuto spesso un ruolo marginale all’interno degli obiettivi e della pianificazione dell’Ente.

La nuova rivoluzione portata dall’Armonizzazione Contabile richiede una corretta gestione della contabilità economico-patrimoniale: avere quindi un Inventario aggiornato sarà pertanto un requisito imprescindibile per l’Ente.

A partire dal 2016, infatti, secondo quanto disposto dal D.Lgs 118/2011, gli Enti dovranno affiancare alla contabilità finanziaria quella economico patrimoniale così da ottenere un sistema contabile integrato che garantisca la rilevazione unitaria dei fatti gestionali. L’obiettivo è quello di riuscire a predisporre sia un Conto Economico in grado di rappresentare le utilità economiche che uno Stato Patrimoniale che costituisca un indicatore dei risultati della gestione, elaborare un bilancio consolidato e consentire a tutti gli interlocutori, interni ed esterni, di acquisire informazioni sulla gestione delle singole amministrazioni pubbliche.

Nel corso del 2015 gli Enti dovranno avviare alcune attività propedeutiche al fine di permettere l’avvio nel 2016 della contabilità economico patrimoniale. Tra queste troviamo l’aggiornamento dell’inventario e la codifica dell’inventario secondo il piano patrimoniale del piano dei conti integrato (allegato n. 6 al D.Lgs 118/2011).

La prima attività da svolgere per l’avvio della contabilità economico patrimoniale è quella di riclassificare le voci dell’ultimo Conto del Patrimonio, redatto sulla base del DPR 194/1996, secondo l’articolazione prevista dal D.Lgs 118/2011 dello Stato Patrimoniale. Bisognerà pertanto riclassificare le singole voci dell’inventario secondo il piano dei conti patrimoniale, e questo vuol dire avere un inventario aggiornato e dettagliato, anche in considerazione del fatto che il piano dei conti patrimoniale deve avere un notevole livello di dettaglio.

La seconda attività da svolgere consiste nell’applicare i criteri di valutazione previsti dall’allegato n. 4/3 al D.Lgs 118/2011 alle voci dell’attivo e del passivo dello stato patrimoniale riclassificato e dell’inventario. L’Ente dovrà pertanto predisporre una tabella che, per ogni singola voce dell’inventario e dello stato patrimoniale riclassificato, permetta di confrontare gli importi di chiusura del precedente esercizio con gli importi determinati in seguito alla rivalutazione e quindi le differenze derivanti da tale processo.

I prospetti di apertura al 1° gennaio dell’esercizio di avvio della nuova contabilità (inventario e stato patrimoniale) dovranno essere approvati dal Consiglio in considerazione del fatto che le varie attività di riclassificazione e rivalutazione determineranno il nuovo patrimonio netto dell’Ente.

Il processo sopra descritto non potrà essere svolto se gli Enti non possiedono un inventario a valori patrimoniali dettagliato e aggiornato. Il Principio contabile applicato concernente la contabilità economico patrimoniale pone comunque un limite temporale per la ricognizione straordinaria dell’inventario all’esercizio 2017. Nello specifico il principio recita quanto segue: “Il valore di eventuali beni patrimoniali per i quali non è stato possibile completare il processo di valutazione nel primo stato patrimoniale di apertura, secondo la disciplina del presente principio, in quanto in corso di ricognizione o in attesa di perizia, può essere adeguato nel corso della gestione tramite scritture esclusive della contabilità economico-patrimoniale del tipo “immobilizzazioni a Fondo di dotazione”. L’attività di ricognizione straordinaria del patrimonio, e la conseguente rideterminazione del valore del patrimonio, deve in ogni caso concludersi entro il secondo esercizio dell’entrata in vigore della contabilità economico-patrimoniale (entro l’esercizio 2017, esclusi gli enti che hanno partecipato alla sperimentazione)”.

L’aggiornamento dell’inventario a partire dal 2016 sarà pertanto un requisito fondamentale per l’avvio della contabilità economico patrimoniale. Solo avendo una base di partenza dettagliata sarà possibile determinare per ogni singola voce dell’inventario la nuova e corretta classificazione patrimoniale, tenendo conto che cambieranno anche i coefficienti di ammortamento, ovvero si applicheranno i coefficienti previsti nei “Principi e regole contabili del sistema di contabilità economica delle amministrazioni pubbliche” predisposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze-Ragioneria generale dello Stato.