Articolo pubblicato su Italia Oggi. Michele Caponio e Gaetano Cataldo.
Contabilità economico-patrimoniale e bilancio consolidato.
Approvazione dei rendiconti: opportunità, non minaccia.
Articolo Pubblicato su Italia Oggi
di Michele Caponio e Gaetano Cataldo
Contabilità economico-patrimoniale e bilancio consolidato.
Approvazione dei rendiconti: opportunità, non minaccia.
La contabilità economico – patrimoniale e la redazione del bilancio consolidato conferiscono ai prospetti di bilancio degli enti locali una qualità enorme. E’ indubbio che in fase di approvazione dei rendiconti, la cui scadenza era fissata al 30 aprile di quest’anno, questi due elementi siano stati percepiti come “fuori portata” dalle ragionerie, già oberate da numerosi adempimenti collegati al bilancio.
Questa percezione non ha dato rilevanza e valore agli aspetti economico – patrimoniali e, in prossima scadenza, al bilancio consolidato seppure il processo di collegare la contabilità degli enti locali a strumenti di lettura e comparazione omogenea tra i vari enti e i vari livelli di amministrazione statale è non più (per fortuna) reversibile.
La Conferenza Stato – Città ha recepito la richiesta dell’ANCI di prorogare al 31 luglio l’approvazione degli allegati economico-patrimoniali al rendiconto, senza modificare i termini per l’approvazione di quest’ultimo. Il differimento è stato un piccolo sollievo per le ragionerie degli enti locali e questo lasso di tempo può aiutare gli enti a mettere in campo alcune iniziative utili al conseguimento di una contabilità attendibile con l’obiettivo primario di irrobustire nel tempo l’esperienza e la competenza del settore bilancio non abituato a contabilizzare in partita doppia.
Il Piano dei Conti Integrato è la base di raccordo tra la contabilità finanziaria e quella economica ed è stato questo il primo tassello apposto in previsione della contabilità economico – patrimoniale. Esso è stato introdotto attraverso l’art. 4 del Dlgs n. 118 del 23 giugno 2011 a partire dal 2015 (per tutti gli enti non in sperimentazione) ed esplicitato nell’allegato 6 del medesimo decreto. Secondo quanto disposto dall’articolo 157 del Tuel, gli enti locali garantiscono la rilevazione unitaria dei fatti della gestione attraverso l’adozione di detto piano integrato dei conti, articolato in piano finanziario, economico e patrimoniale.
Il secondo aspetto riguarda un tema, spesso evidenziato dalle sezioni territoriali della Corte dei Conti, ovvero l’aggiornamento e l’attendibilità degli inventari, soprattutto per quanto concerne la valorizzazione degli aspetti immateriali. L’inventario negli enti locali, ha spesso l’aspetto e la sostanza di un elenco: l’entrata in vigore dell’armonizzazione, di contro, genera per ogni ente la necessità di disporre di un inventario non solo recente ma anche costantemente aggiornato e manutenuto, per far confluire nello stato patrimoniale valori rispettosi dei principi di veridicità, attendibilità e correttezza.
E’ fuori di dubbio che gli strumenti informatici possano svolgere un ruolo importante per la realizzazione di queste operazioni ma il passaggio dai “fatti” agli “atti”, essenziali per la vita di ogni Pubblica Amministrazione, non può avvenire a freddo, completamente delegato alle macchine. Oltretutto, ad oggi non esistono macchine così perfette e, fuor di battuta, considerare risolutiva una buona soluzione tecnologica potrebbe essere una pericolosa imprudenza. Una buona procedura di contabilità, infine, rimarrebbe muta e forse anche inutile, se non collocata alla fine di un percorso pluriennale di formazione e sperimentazione.
Una contabilità economico patrimoniale attendibile rende più semplice, più leggibile e affidabile la redazione del bilancio consolidato per gli enti che dovranno approvarlo entro il 30 settembre di quest’anno con riferimento all’esercizio 2016. Le operazioni “infragruppo”, ad esempio, come i debiti/crediti tra amministrazione controllante e società controllata sono tra le poste più sensibili ad eventuali valorizzazioni non puntuali.
Michele Caponio e Gaetano Cataldo
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