Articolo pubblicato su Italia Oggi. Gianluca Carpio.
Gli enti devono cambiare mentalità: serve programmazione.
Le amministrazioni dovrebbero affidarsi a professionisti specializzati o creare partenariati.
Articolo Pubblicato su Italia Oggi
di Gianluca Carpio
Gli enti devono cambiare mentalità: serve programmazione.
Le amministrazioni dovrebbero affi darsi a professionisti specializzati o creare partenariati.
I Fondi Comunitari rappresentano una delle principali opportunità per gli Enti Locali per realizzare programmi di investimento ed azioni sul territorio, anche in virtù dei significativi tagli ai trasferimenti erariali ai quali abbiamo assistito negli ultimi anni ed agli esasperati vincoli per il rispetto del patto di stabilità.
I fondi del periodo di programmazione 2014-2020, nel quale ci troviamo ad operare, si focalizzano su alcune priorità come innovazione tecnologica, competitività, ambiente e inclusione sociale e sono di due tipologie: fondi strutturali (FESR, FSE e fondo di coesione) programmati ed erogati direttamente dai Governi e dalle Regioni, che hanno come obiettivo principale la riduzione del divario esistente tra i paesi membri dell’Unione, e fondi a gestione diretta, direttamente programmati e gestiti dalla Commissione Europea, il cui obiettivo è il perseguimento di obiettivi comuni legati ai paesi membri dell’ Unione.
Gli Enti Locali hanno la possibilità di accedere ad una serie di bandi e progetti per finanziare sia azioni materiali che immateriali, che possano dare uno slancio agli investimenti sul territorio e a tutte le iniziative di inclusione sociale e di sviluppo, che negli ultimi anni sono state difficilmente realizzabili in virtù delle scarse risorse disponibili per le Amministrazioni Locali e per la conseguente difficoltà di pianificare azioni di crescita locale.
Questo percorso è praticabile solo se preceduto da una attenta attività di analisi e pianificazione preventiva dei fabbisogni dell’ Amministrazione che miri, attraverso tali strumenti, al reperimento dei contributi, coinvolgendo in primis tutti i portatori di interesse (amministratori, uffici e singoli cittadini) impegnati alla redazione di un report strategico di interventi da perseguire nel breve e medio termine, facendo ricorso ad un mix di strumenti finanziari che coinvolgano dunque anche i fondi europei.
Da qui la necessità di un atteggiamento proattivo nella gestione dei Fondi Europei, dettata da una visione programmatica che consenta di pianificare l’accesso ai contributi con una strategia ben delineata, puntando sulla ciclicità di alcuni bandi, sia a gestione diretta che indiretta, piuttosto che rifarsi, come spesso accade, ad un comportamento adattivo della gestione dei progetti, che porta ad una scarsa partecipazione ai bandi per mancanza di tempo e di pianificazione, oppure in progetti che risultano non coerenti con gli obiettivi prefissati.
In questa fase nella quale le Amministrazioni sono impegnate nella predisposizione del bilancio di previsione per il 2017, dovrebbero essere chiari tutti gli obiettivi che si intendono perseguire attraverso il reperimento di finanziamenti europei, obiettivi che dovrebbero già essere presenti, del resto, anche nel Dup e nel bilancio di previsione pluriennale, e per i quali gli uffici dovrebbero già aver pronti e delineati i programmi di investimento e le azioni immateriali da porre in essere sia in corso d’anno, sia per i prossimi anni.
Ciò che serve alle amministrazioni per implementare un approccio proattivo alla gestione dei fondi europei sono delle figure professionali, con profili altamente specializzati, esperienza ed aggiornamento continuo sui Fondi attivati e in attivazione, in grado di supportare l’Ente nell’ impostare un metodo di pianificazione sui fondi.
Queste figure possono dettare i tempi e fungere da connettore tra amministratori e uffici coinvolti nei programmi. Inoltre, devono avere una conoscenza ampia degli strumenti, per una gestione complessiva del progetto che vada dalla attività di progettazione sino alla rendicontazione delle spese, che spesso rappresenta la fase più delicata nella gestione del progetto, e che richiede particolare cura ed attenzione per non incorrere in sanzioni e revoche.
Ulteriore leva strategica che può essere utilizzata dagli Enti Locali è la creazione di partenariati con altri Enti ed Istituzioni per un confronto costante dei fabbisogni individuali, dello scambio di best practice, informazioni ed esperienze, che possano confluire in azioni congiunte, a valere sia sui fondi strutturali sia sui fondi a gestione diretta. Anche in questo caso, il supporto di partner specializzati può fare la differenza riguardo la qualità degli interventi da proporre, soprattutto nell’ambito dei fondi a gestione diretta, che impongono una capacità di progettazione se non superiore riguardo ai fondi strutturali, sicuramente differente.
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