Kibernetes è sponsor del concerto offerto alla Città di Treviso e dedicato ai sanitari della Unità locale socio sanitaria 2 della Regione Veneto. Domenica prossima, 3 aprile alle 20.30, infatti, il pianista francese David Fray suonerà nel Tempio di San Nicolò assieme all’Orchestra Cherubini, la prestigiosa compagine giovanile fondata da Riccardo Muti, che guiderà in un concerto con brani di Bach e Mozart.
L’evento è stato promosso dal Rotary Club Treviso, con il patrocinio della Città di Treviso e organizzato dal professor Giorgio Pavan. L’ingresso al concerto è libero ma la serata sarà l’occasione per una raccolta fondi a favore dei rifugiati ucraini organizzata dalla Caritas diocesana. L’appuntamento, oltre che da Kibernetes, è reso possibile grazie al determinante contributo del Consorzio del Prosecco Doc, che è main partner, di Carron Costruzioni Generali, Goppion Caffè, Labomar e Grafiche Italprint.
Il programma
Bach e Mozart, due personalità e biografie lontanissime, universi conchiusi in se stessi, in quanto capaci in ogni pagina di toccare vertici artistici assoluti e inarrivabili. Eppure legati dal filo sottile del tempo: le rigorose trascrizioni per tastiera di Bach sono destinate ai figli, Johann Christian e Carl Philipp Emanuel, a loro volta protagonisti di quella sensibilità che Mozart trasfigurerà nella profondità drammatica e nella disarmante tinta fatale dei suoi concerti viennesi, tra cui il KV 491.
Certo, non c’è interprete che non si senta attratto dalla grandezza delle loro composizioni e che, al tempo stesso, non senta la grande responsabilità di avvicinarle. Ma si tratta di una sfida a cui il pianista francese, avvezzo alle più prestigiose sale da concerto e alle collaborazioni con grandi orchestre internazionali, non si è mai sottratto, con acume e determinazione fin dagli esordi della carriera, e che nella sua ultima incisione lo ha portato ad approdare al mistero assoluto delle Variazioni Goldberg (2021, Warner Classics).
Autori con cui Fray continua dunque a misurarsi, in una serata che si aprirà con due Concerti per pianoforte e archi di Bach: prima quello in re minore BWV 1052, poi quello in la maggiore BWV 1055. Opere che, come tutti i sette Concerti per clavicembalo (BWV 1052-1059, che ci sono pervenuti in un manoscritto autografo oggi a Berlino e databile al 1738 o al 1739) sono ritenuti rielaborazioni di concerti originariamente concepiti per altri strumenti e composti da Bach negli anni di Weimar (1708-1717) o di Cöthen (1718-1723).
In ogni caso, per nessuno dei due concerti in programma si può contare sulla versione originale: se per il Concerto in re minore BWV 1052, sulla base della configurazione della linea solistica, si può ipotizzare la derivazione da un concerto per violino andato perduto, per quello in la maggiore BWV 1055 l’ipotesi più accreditata è che si tratti di una trascrizione da un concerto, anch’esso perduto, per oboe d’amore o per viola d’amore.
Costruito intorno a un registro espressivo severo, scuro e introspettivo il primo, più leggero e vivace, quasi “galante” il secondo, in entrambi spira l’eco di Vivaldi dal quale Bach inizia ad assimilare il modello del concerto italiano fin dagli anni di Weimar, e non solo per l’articolazione in tre movimenti, ma per la vigoria ritmica dei ritornelli, che comunque viene immersa e sfumata in un discorso dall’inconfondibile trama contrappuntistica, appunto “bachiana”.
Di Mozart, invece, David Fray ha scelto di interpretare e dirigere il Concerto per pianoforte e orchestra n. 24 in do minore KV 491. Eseguito per la prima volta dallo stesso compositore nell’aprile del 1786 al Burgtheater di Vienna, culmine del “racconto” pianistico che il compositore aveva intrapreso con una vera e propria serie di concerti dall’arrivo due anni prima nella capitale austriaca. Insieme al KV 466, è l’unico in tonalità minore, ma è anche quello che prevede l’organico orchestrale più ampio (oltre agli archi, flauto, due oboi, due clarinetti, due fagotti, due corni, due trombe e timpani). E forse è anche il più sorprendente: tragico e fatale, demoniaco forse, raffinato e ammaliante nel Larghetto centrale, testimone di una battaglia interiore che non può risolversi se non nella intraducibile tensione del gesto musicale.
Il concerto sarà trasmesso in streaming live gratuito su prosecco.wine e ravennafestival.live, e resterà disponibile on demand fino al 3 maggio.