La Carta di Identità Elettronica…..eppur si muove!!!

Dopo oltre 10 anni di attesa dall’avvio della sperimentazione, il Decreto attuativo che sembrerebbe smuovere il Progetto.

Le ultime novità dal Convegno Anusca.

di Simone Buracchi – Area Demografici Kibernetes

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A oltre 10 anni dall’avvio della fase sperimentale, si ricomincia a parlare di Carta di Identità Elettronica (C.I.E.): con il Decreto Legge 19 giugno 2015 n. 78 convertito nella Legge 6 agosto 2015 n. 125, il Ministero si è deciso di dare disposizioni all’attuazione definitiva del Progetto.

La storia della C.I.E. è lunga ed articolata. Parte nel 2002, anno in cui fu dato l’avvio alla fase sperimentale, con la quale solo una esigua parte di Comuni fu dotata dal Ministero delle apparecchiature necessarie all’emissione del documento d’identità in formato digitale.
Da allora il nostro Paese è rimasto bloccato in una perenne attesa, ancor’oggi irrisolta, dell’avvio in veste ufficiale della distribuzione nell’intero territorio nazionale di questo innovativo documento.

A partire dal 2006 poi l’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato (IPZS) avrebbe dovuto farsi carico della sostituzione del documento d’identità cartaceo, di cui tutti i cittadini italiani erano titolari, con la C.I.E. secondo quanto previsto dal Decreto Legge31 gennaio 2005, n. 7, convertito nella Legge 31 marzo 2005 n. 43; ma tutto si risolse purtroppo in un nulla di fatto a causa anche di progetti nazionali contrastanti con quello in oggetto.

convegnoSi è quasi dovuto attendere un intero decennio per sentir parlare nuovamente di C.I.E.
Il progetto, diretto dalla Vice-Prefetto di Roma Dott.ssa Velia De Bono (relatrice ufficiale al Convegno ANUSCA), prevede la distribuzione agli Uffici Anagrafe di postazioni certificate con le quali gli operatori di sportello registreranno i dati relativi alla richiesta di rilascio/rinnovo del documento d’identità (comprensivo dell’eventuale Dichiarazione al consenso Donazione Organi) allegando a tele richiesta anche l’immagine della fototessera e i dati biometrici (impronta digitale) del cittadino.

La richiesta sarà quindi inviata (previa riscontro positivo dei dati anagrafici con l’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente) all’IPZS, che torna quindi nuovamente in gioco, il quale provvederà ad emettere il documento con formato tesserino in policarbonato, tramite proprie stampanti termografiche, comprensivo del microprocessore che sarà aggiornato con tutte le informazioni digitali del cittadino relative anche ad ulteriori servizi nazionali implementati.

Sarà poi a cura dell’IPZS stesso la consegna, presso il recapito dichiarato dal cittadino, del documento tramite servizio postale.

I tempi, ipotizzati ad oggi, per il completamento di tutto l’iter burocratico sono stati valutati dai 3 ai 5 giorni lavorativi.

Possiamo quindi solo rimanere in attesa di ulteriori sviluppi del progetto affinchè anche l’Italia possa avere un proprio Documento Digitale Unificato.

 

In queste pagine l’offerta Kibernetes per l’Ufficio Demografico:

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