La nuova contabilità mette al centro il Documento unico e il piano esecutivo di gestione.
La programmazione è tutto
Il preventivo deve essere coerente con il Dup triennale
di Gianluigi Sbrogiò
Articolo Pubblicato su Italia Oggi
Programmazione: partiamo da qui.
E’ uno dei punti su cui più insiste il legislatore nel contesto dell’Armonizzazione Contabile.
Tra le righe dei decreti ed ancor più dei principi contabili, il legislatore pone proprio la programmazione come attività fondamentale, nel senso proprio del termine, alla base di tutte le scelte politiche ed amministrative.
Dunque: cosa fare, perché, con quali risorse e con che tempi.
Da sempre il programma è stato il principio ispiratore delle scelte politiche, tuttavia con il Nuovo Ordinamento Contabile si è sentita la necessità di dare maggiore rilevanza a quello che è definito: “….il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento”.
L’Ente deve esplicitare la propria programmazione attraverso un insieme di attività progettuali, che si concretizzano in documenti nei quali si formalizzano i programmi dell’amministrazione e si dichiarano le azioni, le risorse economiche e strumentali, i tempi di pianificazione dei diversi step operativi.
Gli strumenti di programmazione degli Enti Locali, che corrispondono a specifici documenti, sono:
- Documento Unico di Programmazione (DUP) con eventuali note di aggiornamento;
- Bilancio di Previsione Finanziario (triennale);
- Piano Esecutivo di gestione e delle performances;
- Piano degli Indicatori di Bilancio (in attesa di specifico decreto: l’obbligo decorrerà dall’esercizio successivo a quello di pubblicazione del decreto stesso);
- assestamento del Bilancio ed il controllo della salvaguardia degli equilibri di Bilancio;
- variazioni di Bilancio;
- rendiconto sulla gestione, che conclude il sistema di Bilancio dell’Ente.
In questa sede ci soffermiamo sul primo strumento, il DUP, che per tutti gli Enti non in sperimentazione sarà una novità assoluta, con implicazioni che ancora una volta ci conducono a riflettere sul ruolo che, nella sua redazione, avranno in primis gli amministratori e poi i titolari dei centri di responsabilità.
Il DUP va redatto con un orizzonte temporale triennale e, a regime, andrà presentato entro il 31 luglio per il triennio successivo.
Quest’anno la scadenza per il triennio 2016 / 2018 è stata prorogata al 31 ottobre.
Si impongono almeno un paio di riflessioni.
La prima riguarda il fatto che, dalla lettura dei Principi Contabili, sappiamo che il DUP costituisce “guida e vincolo” ai processi di redazione del Bilancio di Previsione: il Bilancio di Previsione deve quindi essere coerente con il DUP.
Ne consegue che, in tempo utile alla redazione del DUP, si dovrà predisporre anche una bozza del Bilancio di Previsione che, ricordiamo, dovrà essere presentato entro il 15 novembre e poi approvato entro il 31 dicembre 2015.
Non è vero che il DUP è una nuova etichetta per la Relazione Previsionale e Programmatica. Il DUP opera un’inversione temporale: mentre la Relazione Previsionale era conseguente alla redazione del Bilancio di Previsione, il DUP ne è il presupposto.
La seconda riflessione ha riguarda le implicazioni organizzative. La redazione del DUP dovrà necessariamente prevedere un coinvolgimento diretto degli Amministratori nel descrivere obiettivi e strategie di medio periodo, cioè alla predisposizione della Sezione Strategica (SeS) che ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo. Saranno poi coinvolti i titolari dei centri di responsabilità nel definire i dettagli economico finanziari ed operativi di breve periodo esplicitati nella Sezione Operativa (SeO) con un orizzonte temporale pari a quello del Bilancio di Previsione (triennale).
Dunque la redazione del DUP non potrà essere in carico solo all’Ufficio Ragioneria e va nella direzione della “responsabilità contabile diffusa” che è uno dei fondamenti del Nuovo Ordinamento Contabile.
Il DUP non potrà quindi essere visto come un mero adempimento, tanto più che, in obbedienza ai principi di trasparenza, andrà pubblicato sul Sito Istituzionale dell’Ente e, come abbiamo detto, è vincolo al Bilancio di Previsione. E’ anche questo uno dei cambiamenti culturali da recepire con l’obiettivo di rendere più efficace e condivisa l’azione amministrativa.