La revisione dei residui è un atto improrogabile

Gianluigi Sbrogiò su Italia Oggi.

La revisione dei residui è un atto improrogabile: gli adempimenti indispensabili in vista delle scadenze.

ItaOggi-ott2016

di Gianluigi Sbrogiò

icona pdf32x32Articolo Pubblicato su Italia Oggi

A quasi due anni dall’avvio operativo del processo di armonizzazione contabile gli osservatori istituzionali evidenziano che molto ancora c’è da fare.

L’anomalia più frequente è l’ingiustificata massa dei residui, sia attivi che passivi, mantenuta nei bilanci. Già l’IFEL ha sottolineato come il 60% di tali residui impropriamente mantenuti nell’esercizio 2016 avrebbe dovuto essere eliminata o, se mantenuta, bilanciata da adeguati Fondi Crediti di Dubbia Esigibilità (c.d. FCDE).

La Corte dei Conti, attraverso le sezioni regionali, sta aprendo diverse istruttorie per “gravi irregolarità contabili” che riguardano appunto la gestione dei residui, l’accantonamento al FCDE ed inoltre la dinamica del Fondo Pluriennale Vincolato (c.d. FPV).

In questo contesto, alcune sezioni regionali della Corte dei Conti stanno considerando la possibilità che gli Enti riaprano la revisione straordinaria dei residui in “autotutela”.
Ciò significa che l’Ente potrebbe autonomamente oggi riapprovare con delibera di Consiglio la revisione straordinaria dei residui al 1/1/2015 in adeguamento ai Principi Contabili dell’Armonizzazione.

Questo dispositivo non è ritenuto sempre ammissibile perché avallerebbe comportamenti “opportunistici” (vedi ad esempio la deliberazione N.52/2016 della Sezione Regionale di Controllo per la Calabria), e si danno indicazioni di provvedere a sanare le situazioni anomale in sede di revisione ordinaria dei residui da approvare in vista del rendiconto 2016.

Ma come mai gli Enti non hanno fatto da subito una corretta revisione dei residui?
Le spiegazioni sono principalmente due: primo, una storica riluttanza ad eliminare poste attive di bilancio e una iniziale scarsa “confidenza” con le dinamiche di calcolo e gestione delle nuove poste di bilancio rappresentate dal FCDE e dal FPV. E poi non poco ha pesato poi la mancanza di collaborazione dei responsabili degli altri servizi che hanno “rifiutato” il ruolo attivo che il D.Lgs.118/2011 loro assegna nella gestione finanziaria della parte di bilancio di loro pertinenza.

Comunque venga affrontato, il risanamento delle irregolarità contabili è un adempimento improrogabile e non ha senso rimandare qualcosa che comunque emergerà e sarà tanto più difficile da risolvere quanto più tempo passa.
Operativamente occorre effettuare un’analisi accurata e dettagliata della contabilità degli ultimi 3 esercizi e, per alcune fattispecie di poste di bilancio, degli ultimi 5 anni (a ritroso dal 2015).
Questa analisi permetterà innanzi tutto di capire se la revisione porterà a un miglioramento o a un peggioramento della situazione finanziaria dell’Ente.
Ad esempio la revisione potrebbe essere migliorativa nel caso la massa dei residui passivi da eliminare superi quella dei residui attivi; viceversa, peggiorativa nel caso siano da eliminare più residui attivi che passivi
Discorso a parte riguarda le dinamiche del FPV e del FCDE, troppo complesse per essere facilmente esemplificate.
Si dovrà poi intervenire sulle singole poste di bilancio a livello di impegni/accertamenti.
Tutte le operazioni contabili intraprese andranno comunque documentate per fornire corredo ai previsti atti amministrativi.