
Il nuovo Decreto Legge 14 dicembre 2018, n. 135 avente ad oggetto “Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione” ha introdotto la proroga al 31 dicembre 2019 dell’obbligo per i Prestatori di Servizi di Pagamento abilitati di utilizzare esclusivamente la piattaforma PagoPA per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni [1].
In pratica, viene spostato al 31 dicembre 2019 la data in cui non sarà più possibile per i canali di pagamento (PSP) incassare per le PA se non tramite la piattaforma PagoPA, lasciando quindi un periodo di transizione più ampio durante il quale le Amministrazioni dovranno modificare le proprie procedure di incasso.
Di fatto, permane per tutte le Pubbliche Amministrazioni l’obbligo di adesione ed utilizzo della piattaforma PagoPA per tutti gli incassi, ad esclusione dei tributi per i quali si utilizza la delega F24, per gli SDD (Sepa Direct Debt) e per i pagamenti effettuati per cassa in tesoreria.
Inoltre, dal 1° gennaio 2019 le Pubbliche Amministrazioni hanno l’obbligo di applicare quanto stabilito dalla PSD Payment Services Directive e dalla PSD2. L’adesione al Sistema PagoPA (per quanto riguarda gli incassi) garantisce il pieno rispetto della direttiva europea, come recepita a livello nazionale, essendo il sistema pagoPA già conforme alla PSD1 e con la PSD2 [2].
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[1] In termini normativi la modifica è apportata dall’articolo 8 comma 4 che va a modificare l’articolo 65, comma 2, del decreto legislativo 13 dicembre 2017, n. 217.
[2] I riferimenti normativi sono l’articolo 2, punto 39, del Decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 218 per il recepimento in Italia della PSD2, che stabilisce che «Gli articoli 36, 37 e 38 del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 11 sono abrogati dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ad eccezione del comma 6 dell’articolo 37 che è abrogato a decorrere dal 1° gennaio 2019».
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