Nel Comune di Tarzo si lavora anche da casa. Lo smart working che rende soddisfatti la giunta e la dipendente. Affidandosi anche agli strumenti software giusti.
Smart working in Comune: la responsabile dell’Ufficio Tributi può lavorare da casa, grazie ad un progetto condiviso con il Comune e reso possibile anche dagli strumenti di lavoro. Kibernetes lavora a fianco del Comune di Tarzo, per consentire formule innovative di lavoro, che migliorano la vita delle persone, garantendo la qualità del lavoro.
«Siamo sempre innovativi qui a Tarzo – ammette con orgoglio il sindaco Gianangelo Bof -, credo che siamo tra i primi comuni italiani a introdurre il telelavoro. Sono tre anni che spingo su questo progetto che, come dimostrano gli studi, fa aumentare la produttività del singolo e offre una migliore qualità di lavoro. Chiaro che non può essere concesso a tutti, ci devono essere dei requisiti, come risiedere lontano o dover conciliare anche il ruolo di mamma, oltre a ricoprire incarichi compatibili con il telelavoro».
Il Comune in questi tre mesi monitorerà il lavoro di Marcon che dovrà garantire, da casa, una reperibilità. «I paletti ci sono – tranquillizza Bof -, altrimenti questo modo di lavorare rischia di sfuggire di mano. È stato definito ad esempio il numero di accertamenti che devono essere eseguiti in un’ora. E i cittadini, chiamando l’Ufficio tributi, parleranno sempre con lei grazie a una deviazione di chiamata su un cellulare. E daremo anche a una mamma la possibilità di essere più vicina ai suoi figli, riducendole gli spostamenti in auto».
Qui maggiori informazioni:
Il Gazzettino – Impiegata al Comune, ma può lavorare da casa
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